Martina Campi

01. Una donna bionda in scarpe da tennis. (Air).

Lo stesso disco degli Air girava da ore.
Ho guardato dalla finestra: il cielo limpido era invaso dal sole. L’aria era soffocante, irrespirabile.
Cercare di rinascere. Trovare la mia strada.
Avevo il tempo per suonare e pensare a cosa sarei riuscita a fare tutta sola, o a diventare, se proprio lo avessi ritenuto indispensabile.


Si stava facendo sera.
Ma il lento sgocciolare dei minuti era solo apparenza.
Per favore resta.
Era come se dicessi. L’immagine di Leo diveniva scura davanti ai miei occhi, mentre allungavo le mani nel buio, nel tentativo di trattenerlo. Non andartene. Mentre svaniva.

La notte era su di me; sentivo la mia voce piangere, nel silenzio. Non finirà mai. Questa notte non avrà mai fine. Ti verrò a cercare. Ti troverò. Non posso stare qui. In questa eternità.
Ho riaperto gli occhi e c’era un bel tramonto, sulla città. Sono scesa ad imbucare una lettera.

Quella busta era il mio unico contatto col mondo, al momento – o forse solo il punto d’incontro tra due sistemi chiusi. Perché con Francesco quello era l’unico modo di comunicare. Non potevano essercene altri. Io aspettavo sempre le sue lettere e a volte dentro ci trovavo fotografie di paesaggi, che aveva scattato durante i suoi viaggi. Spesso sul retro scriveva commenti, o didascalie, o metteva semplicemente la data e il nome del luogo. Non so cosa avrei dato per riceverne una subito.

Una donna bionda in scarpe da tennis stava discutendo con il distributore automatico di sigarette e tirando calci alla serranda abbassata della tabaccheria.
- Ladra! Ladra!
Diceva, e i suoi capelli saltavano di qua e di là. infine è salita su una R5 bianca e ammaccata, ha sbattuto la portiera, ha fatto inversione e sgommando si è dileguata verso la tangenziale, lasciando la strada immobile e deserta. Il solitario richiudersi della cassetta postale aveva riportato il silenzio.

Io mi avviavo verso casa, dove mi aspettava una cena nauseante a base di tonno e purè in busta.

Nessun commento:

Posta un commento