Martina Campi

00 (05) Daria

Ancora quest’ultimo capitolo e poi, finalmente, potrò andarmene in palestra.
Non che sia una tipa sportiva: ci vado solo per tenermi in forma. Magari conoscere gente simpatica.
Io e la mia coinquilina abbiamo deciso di dedicare ai nostri muscoli un due – tre ore la settimana di palestra, così da non diventare delle flaccidone a causa della nostra vita sedentaria.

Quella volta, al corso di aerobica-step ci restammo secche. Dopo quindici minuti di salti, gradino, pesi ed elastici, eccoci già senza fiato, con la lingua rasoterra, come cani d’estate.
Non scherzo, un quarto d’ora..! E la sala era piena, davvero piena! di donne di mezza età – non c’era spazio, lo giuro. Tanto che io continuavo a sbattere contro il muro con le braccia – che saltellavano regolari su e giù, a destra e sinistra, senza il minimo segno di cedimento.
Ci siamo guardate, io e la mia coinquilina e, dopo altri dieci minuti di sforzo furioso, ce la siamo filata su per la scala degli spogliatoi femminili.
Portammo a casa un dolore che durò una settimana.

Così, questo fu il fatto scatenante. Costanza e impegno, e allora sì, avremmo ridisceso i gradini dell’aerobica-step.
Ci dedichiamo regolarmente agli esercizi: ogni martedì e giovedì. A volte anche di mercoledì, quando siamo a casa tutte e due, perché abbiamo deciso di andarci insieme.
Il nostro istruttore, un personal trainer, ci ha stampato un programma su misura. L’esercizio con il bastone però lo saltiamo sempre: è ridicolo, per non dire umiliante. Finora lui non sembra essersene accorto, e comunque io dico che quell’esercizio non serve neanche a niente.

Adesso ho questo capitolo di Storia Economica, poi mi infilo la tuta e si va.
Fuori piove. Tocca portare le scarpe di ricambio.

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